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Semantica di un viaggio: Un indovino mi disse

Parole note, tratte dal testo e giunte fino a noi

La semantica studia il significato delle parole ma anche il significato o il senso più profondo di una determinata situazione o esperienza. In questo caso si parla di conoscenze di luoghi lontani, di incontri con uomini, donne e culture che non ci sono abituali. Raccogliendo le parole significative e significanti del racconto di viaggio potremo coglierne il valore più autentico.

Per saperne di più: www.treccani.it/vocabolario.

aereo
altarino (piccolo altare che viene collocato nelle case, nelle cappelle private o agli angoli delle strade)
“amorevole gentilezza” (tecnica meditativa buddhista)
bomoh (esperto di magia nera)
bonzo (monaco buddhista) link: bonzo su Treccani
boat people (profughi in fuga su barche di fortuna)
bugigattolo (stanzino, ripostiglio)
bumiputra (gruppi etnici malay figli della terra)
B-52 (bombardiere strategico nucleare con otto reattori realizzato nel 1955, tutt’ora in uso)
cattedrali
cheroot (sigaro cilindrico senza filtro)
coscienza
coolies (lavoratori)
dukun (guaritore)
frontiera
feng shui (arte del vento, dell’acqua, geometria del cosmo)
giganti (figure mitologiche di incredibile altezza e forza)
gong (strumento musicale a percussione del Sud- Est asiatico, utilizzato per la musica sacra)
guru (guida spirituale)
guaritore (persona che ritiene di avere capacità di guarire le malattie con metodi non convenzionali)
incenso (nome che indica sostanze di varia natura che bruciate sprigionano aromi e profumi)
indovino (colui che prevede il futuro)
invasato (colui che è posseduto da forze soprannaturali)
karma (azione; attivazione del principio causa-effetto)
lama (nel Buddhismo tibetano significa Maestro spirituale)
leggende (antichi racconti comuni a tutti i popoli)
longyi (quadrato di tessuto, indossato principalmente in Birmania a modo di sottana)
mago (esperto di arti magiche)
mausoleo (sepolcro monumentale, tomba grandiosa)
moschea
monaco buddhista (religioso)
monastero tibetano (residenza religiosa destinata a comunità di monaci)
meditazione (pratica di concentrazione)
occulto (ciò che è nascosto, impenetrabile o soprannaturale) link: occulto su Treccani
pagoda (edificio sacro tipico del culto buddhista in Estremo Oriente) link: pagoda su Treccani
profezia (predizione ispirata da fonte divina)
pii (spiriti/fantasmi)
qi (energia interna del corpo umano. Si pronuncia ci)
santone (persona che ha condotto vita religiosa ed è oggetto di venerazione)
sciamano (colui che attraverso la meditazione riesce a comunicare con le forze soprannaturali e a esercitare pratiche di guarigione e comunque favorevoli alla comunità cui appartiene)
stazioni
tramonto
stupa (monumento religioso, simbolo buddhista. Conserva sacre reliquie)
umanità
uomini fioriti (figli dell’impero dei fiori, cinesi)
veggente (colui che è profeta, capace di prevedere il futuro)
vulcano
yurta (abitazione mobile, tipica della Mongolia)

Geografia

Batak (gruppo etnico dell’isola di Sumatra) per approfondirne la conoscenza, leggi “I Batak” sulla rivista Etnie
Dharamsala (piccola città del Nord dell’India, sede del governo tibetano in esilio e residenza del Dalai Lama) per saperne di più, leggi “Visitare Dharamsala, residenza del Dalai Lama” sul blog di Conscious Journeys.
Giungla birmana (è così denominato un fitto aggregato di templi buddhisti, circa 1600 stupa che conservano reliquie sacre; ci troviamo nello stato di Shan, nel cuore della Birmania. La loro costruzione risale a un periodo compreso fra il 1100 e il 1200 d. c. Molti sono in rovina, nascosti tra la folta vegetazione)
Himalaya
Mar di Cina guarda la mappa
Mekong (fiume) (dall’altopiano del Tibet il fiume attraversa la provincia cinese dello Yunnan, la Birmania, la Thailandia, il Laos, la Cambogia e il Vietnam) link: Mekong su Treccani
Mongolia
Orang Asli (nome collettivo che designa gruppi etnici della Malaysia, indigeni della penisola di Malacca)
Tibet

Guarda il video “Per gli Orang Asli sviluppo della terra è sinonimo di distruzione”

Personaggi e storia

Appelius Mario (nato ad Arezzo nel 1892, fu un apprezzato giornalista soprattutto durante il Ventennio fascista. Fu anche corrispondente di guerra dalle campagne di Etiopia e di Spagna e durante la seconda guerra mondiale) leggi la sua biografia su Treccani

Bixio Nino (di origine genovese, nato nel 1821, fu tra i massimi esponenti del Risorgimento italiano) puoi trovare un ampio inquadramento biografico su Treccani

Buddha (Illuminato, Svegliato. Nato in Nepal attorno al 560, gli fu assegnato il nome Siddharta, ma è conosciuto anche come Gautamah. Appartenente a una famiglia di principi abbandonò intorno ai 29 anni la vita agiata per divenire monaco. A lui si deve la fondazione del Buddhismo) approfondisci cliccando Budda su Treccani

Dalai Lama (titolo onorifico del Maestro supremo del buddhismo tibetano dal sec. XVI in poi. L’attuale Maestro, il 14° Lama, è Tenzin Gyatso, al quale fu riconosciuto nel 1989 il Nobel per la pace ) per qualche notizia in più leggi Dalai Lama su Treccani

David Neel Alexandra (nata a Parigi nel 1868, fu la prima donna europea a esplorare il Tibet nei primi anni del ‘900) scopri la sua vita affascinante leggendo Alexandra David Neel sull’Enciclopedia delle donne

Francesco Saverio (missionario spagnolo e santo, appartenente all’ordine dei Gesuiti, è conosciuto per avere visitato nella prima metà del ‘500 parecchi territori dell’Asia meridionale) consulta anche S. Francesco Saverio SJ su Gesuiti.it

Hemingway Ernest (uno dei più grandi romanzieri del ‘900, è stato insignito del Nobel per la Letteratura nel 1954) qualche informazione essenziale cliccando su Ernest Hemingway su Treccani

Hesse Hermann( nato in Germania nel 1877, scomparso a Lugano nel 1962, fu tra i massimi scrittori della prima metà del ‘900. Nel 1946 gli fu assegnato il Nobel per la letteratura) per approfondire clicca Hermann Hesse su Treccani

Khmer rossi (Khmer krohom) (gruppo formato nel 1960, derivato dall’esercito popolare vietnamita (Vietnam del Nord). Attivo particolarmente in Cambogia, salì al governo di questa negli anni 1975-1979. Allora, lo stato prese nome di Kampuchea Democratica) per qualche informazione in più leggi la Scheda: chi erano i Khmer rossi del quotidiano La stampa

Marco Polo (mercante e viaggiatore veneziano, visse tra la seconda metà del ‘200 e i primi decenni del ‘300) per le note biografiche essenziali leggi Marco Polo su Treccani

Di Marco Polo abbiamo parlato anche noi, nel primo viaggio di Mai più soli, ma ben accompagnati: leggi Marco Polo, moderno esploratore del mondo.

Mouhot Henri (naturalista francese vissuto nell’800, visse ed esplorò parecchie regioni dell’Asia, particolarmente Siam, Cambogia, Laos ) leggi cosa ha scritto di lui Claudio Bussolino in Henri Mouhot, scrittore per caso

Orwell George (è lo pseudonimo dello scrittore e saggista inglese Eric Blair, nato in India all’inizio del ‘900) per saperne di più leggi George Orwell su Treccani

Sentiero Ho Chi Minh (rete di sentieri sterrati e strade di ghiaia situata in Laos, parallela al confine con il Vietnam. Il punto di partenza è la città di Luang Prabang. Già realizzato per motivi strategici negli anni ‘50 del ‘900, il Sentiero fu usato particolarmente tra gli anni ‘60 e ‘70 durante la guerra cosiddetta “segreta” combattuta dagli Usa contro l’esercito del Nord del Vietnam . Per impedire il rifornimento dei Vietcong – combattenti nel Sud Vietnam –  tre milioni di tonnellate di bombe furono sganciate sul Laos: fu il più pesante bombardamento subito da una nazione. Lungo la fitta rete di camminamenti e gallerie sotterranee si era svolta per parecchi anni una vita “ parallela”, erano stati costruiti ospedali, officine, alloggi, utilizzati da oltre 600.000 soldati Nord Vietnamiti)

Siddharta (il titolo di uno dei più apprezzati romanzi di Herman Hesse. Pubblicato nel 1922, racconta la vita di Siddharta Gautama, il Buddha storico) per il personaggio storico puoi leggere questa biografia; su Emilib trovi un suggestivo concerto; su Siddharta esiste anche il film

Guarda il trailer del film Siddharta

Vietcong (la denominazione dei combattenti comunisti del Vietnam meridionale, attivi nel Fronte di  Liberazione Nazionale durante la lunga guerra contro il governo del Sud Vietnam, appoggiato dagli Stati Uniti. Il contesto di riferimento è la tragica cosiddetta guerra del Vietnam, 1955-1975) per un interessante e recente articolo di approfondimento leggi Waging Peace: Vietnam’s anti-war exhibition brings GIs and Viet Cong together su The Guardian

Chi erano i Vietcong? animazione Storia del Novecento 

Possiamo infine scoprire la casa di Terzani a Bangkok sul blog Asiamonamour di Teresa Pisanò.


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Malaysia

Viaggiando con Terzani

Lo stato federale della Malaysia comprende la Malaysia peninsulare, sulla punta della penisola di Malacca, e  quella orientale.

Il popolo malese

I malesi sono il risultato di migrazioni avvenute attraverso i secoli dalla Cina, Indocina e l’Asia sud orientale. La lingua malese ha un lessico vastissimo, proprio per il contatto nel corso dei secoli con arabi, cinesi, portoghesi, inglesi, giavanesi e tanti altri.
Più della metà della popolazione è di origine malese e la religione islamica è la più seguita. La restante parte è di origine cinese e di religione buddhista, di origine indiana e di religione induista.

Terzani dalla Thailandia attraversa la cittadina di Betong, posto di confine ufficiale, ed entra in Malaysia.

I villaggi sono dominati dalle moschee, gli uomini sono in sarong e con la papalina musulmana…

Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Milano, Longanesi, 1995, p. 133

Nella Malesia degli anni ‘70 che avevo conosciuto, la religione era un fatto marginale. I malesi avevano le loro moschee e i cinesi i loro templi … Poi i malesi, per difendersi dallo strapotere economico dei cinesi, dalla loro cultura materialistica, hanno cominciato a calcare l’Islam…

p.134

Terzani ci racconta il suo ingresso in Malaysia dalla cittadina di Kroh. Durante il breve viaggio in taxi dialoga con l’autista e descrive la differenza tra gli uomini fioriti, figli dell’impero dei fiori e cinesi, e i bumiputra, gruppi etnici malay figli della terra.

Kroh ora conosciuta come Pengkalan Hulu 

La storia del nome di Kroh inizia con un piccolo fiume che attraversa queste terre e sgorga da un villaggio chiamato Selaron che significa sentiero degli elefanti in lingua araba.

Con la decisione di non volare m’ero ridato tempo: il tempo di fermarmi, di guardarmi attorno, di riflettere. Nessuno mi aspettava e, con grande piacere, rinunciai all’autobus che partiva per Penang solo per restare a chiacchierare con un vecchio cinese.

p. 135

Con un taxi Terzani da Baling arriva a Butterworth e con un breve viaggio in traghetto raggiunge l’isola di Penang nello stretto di Malacca

Passai il pomeriggio a inserire note nel mio computer, a leggere le lettere d’amore, mai spedite, di un governatore inglese di qui, e ad ascoltare il mare e le cornacchie. Ero felice. Ero solo e trovavo la solitudine una magnifica compagnia.

p. 138

Tornai in albergo a piedi, sotto un sole a picco. Era l’ora in cui ai tropici tutti fanno la siesta. Dormono i guidatori di trisciò, seduti con i piedi in su al posto dei passeggeri, sotto il tettino del loro veicolo; dormono i sarti indiani ai loro banchi, i cinesi alla penombra dei loro negozi.

p. 153
Profilo di George Town, capitale di Penang. Foto: Vnonymous – Own work, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia

Da Penang Tiziano decide di scendere lungo la penisola con un taxi condiviso con altri viaggiatori.

Ipoh capitale del verdissimo stato di Perak

l nome gli veniva da un albero con il quale i malesi fabbricavano le loro frecce avvelenate … anche Ipoh stava modernizzandosi. Andai a vedere il tempio cinese più vecchio della città, ed era stato appena rifatto completamente in cemento.

p. 155

Da Ipoh, dopo aver viaggiato in autobus, il nostro autore giunge di sera a Kuala Lumpur e la trova completamente cambiata.

Kuala Lumpur moderna capitale della Malesia. Foto: Pexels via Pixabay

Puoi approfondire leggendo la pagina Kuala Lumpur su Treccani online.

Attraverso le sue parole conosciamo la drammaticità della convivenza tra popoli e dell’integrazione tra le diverse etnie…

I proprietari, gli impiegati, le cameriere della locanda erano tutti cinesi. Solo l’uomo incaricato di aprire la porta e di portare i bagagli dei clienti, anche quelli tutti cinesi, era malese. Bastò scambiarci due parole e subito anche lui mi parlò del problema che divide la Malesia: la razza.

p. 156

…i malesi …

erano vissuti per secoli nei kampong, i villaggi, sotto i loro sultani…erano musulmani; erano poveri, ma mai ridotti alla fame.

p. 157

Dopo gli anni novanta la Malaysia è passata ad un’economia moderna, anche se la crescita troppo rapida ha portato conseguenze gravi tra le fasce di popolazione più povere.

Terzani ci descrive dal suo punto di vista come la modernizzazione della Malaysia abbia coinciso, nell’intento di dare ai malesi un’identità definita, con il ricorso alla religione, imponendo grandi cambiamenti e abbandonando le abitudini tradizionali. 
Nei giorni a Kuala Lumpur Terzani fa visita ad una indovina, una donna indiana che risiedeva in un quartiere popolare della città; descrive in maniera esemplare la modesta abitazione della donna e i pochi oggetti contenuti, affascinando il lettore e trasmettendo un’atmosfera di spiritualità profonda.

Si scese uno scalino e si entrò in una piccola stanza dal pavimento di cemento. La parete di fondo era dominata dalla statua di una divinità indiana, Shiva. Ai suoi piedi c’erano piccoli vassoi con petali di fiori, un lumino ad olio e pacchetti di soldi lasciati dai clienti-pazienti venuti prima di me. Nella stanza aleggiava l’odore dolciastro dell’incenso indiano.

p. 162

Tiziano raggiunge la città di Malacca via terra, dopo aver tentato invano di attraversare lo stretto via nave.

Malacca è il capoluogo dell’omonimo stato, nella Malesia sud- occidentale, ed è stata dichiarata nel 2008 dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.

Malacca, sulla costa occidentale della Malesia, è una città carica di passato, imbevuta di sangue, seminata di ossa; una città straordinaria, dove le razze di mezzo mondo si sono incontrate, scontrate, amate, riprodotte…

p. 170

Fai un piccolo viaggio virtuale nella città storica.

Chiesa cattolica nella città di Malacca, capitale dell’omonimo Stato. Foto: bari abikar on Unsplash

Bukit China, la Collina dei Cinesi

Per più di cinque secoli, sui pendii dolci di quell’altra assolata, con la vista sul mare, i hua-ren di Malacca hanno sepolto i loro morti in tombe di diversa misura, di diversa ricchezza, ma tutte ugualmente bianche, tondeggianti, come ventri materni, tutte perfettamente esposte a quel -respiro cosmico- che fa vivere chi parte per l’aldilà e porta fortuna a chi resta.

p. 171

Tiziano racconta di una città abitata da spiriti, morti e strani personaggi, addirittura gnomi, con i quali le persone devono fare i conti.

Si passò da Banda Hill, un’area riconquistata al mare poco lontano dalla fortezza e occupata da una distesa di baracche di legno su ognuna delle quali penzolava una gabbia. -immigrati indonesiani-, disse la signora. – Vengono qui a lavorare , ma sanno che in questa terra c’è il malocchio e si proteggono portandosi dietro dei cuculi.

p. 181

Singapore

All’estremo sud della penisola malese si trova la città-stato di Singapore, separata a nord dalla Malaysia dallo Stretto di Johor.

Ogni città ha un suo modo di presentarsi … Quello di Singapore è l’aeroporto…Io, data la mia condizione di appiedato, non potevo entrare da lì e, come tutti gli altri indesiderabili, saccopelisti senza soldi, malesi immigrati giornalieri e poveri trafficanti russi, arrivai a Singapore dalla porta di dietro: via terra, dalla Malesia.

p. 187
I superalberi, strutture a forma di albero alte tra i 25 e i 50 metri che dominano sui “Giardini sulla baia“, iconico parco di Singapore. Foto: Hu Chen on Unsplash

Puoi approfondire leggendo la pagina Singapore su Treccani online.

I primi singaporiani che vidi dal treno erano come quelli di una volta: ciabatte di plastica, calzoncini neri e maglietta bianca… esattamente come il protagonista di una delle prime storie che sentii quando ci venni a vivere nel 1971

pp. 187-188

Ma nonostante la meraviglia di rivedere Singapore cambiata radicalmente, ci dice:

Vista dall’alto era un sogno di città, con i grattacieli trasparenti come nuvole geometriche contro il cielo

p. 195
Tramonto sulla baia di Singapore. Foto: chuttersnap on Unsplash

La Malaysia in cucina

Nasi Lemak. Foto: Faizal Zakaria via Pixabay

Il Nasi Lemak il piatto tradizionale della cucina malese : riso cucinato in latte di cocco e foglia pandan, aromatica. Puoi leggere di questo piatto in “Ricetta e storia del Nasi Lemak, piatto più popolare della cucina malese” sul sito 2backpack.

La Malaysia in musica

Immergiti nell’atmosfera malaysiana ascoltandone la musica tradizionale.

Suggerimenti di lettura, visione e ascolto

Le tigri di Mompracem

Foto: Miranda Richey via Unsplash

e ancora, facendo un salto in biblioteca…

Noi ci fermiamo qui, ma il viaggio continua… Con le parole del nostro autore:

Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare […]

p. 239

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riflessione

Raccontare il mondo e poi vedere il cielo

Viaggio interiore

Tiziano Terzani (Firenze 1938- Orsigna –Pt- 2004)

Un nome, un uomo, un giornalista, corrispondente dall’Asia per diversi giornali per circa 30 anni; scrittore di ampia notorietà e autore di libri molto venduti, che hanno raccontato grandi eventi, personaggi importanti e alcune delle guerre nel mondo dagli anni ‘70 fino alla fine del secolo passato. 

Ma il posto che Tiziano Terzani occupa nel panorama culturale italiano non è dato solo  dal successo raggiunto nella sua carriera: egli  è rimasto nel cuore di molti di noi soprattutto perché con la sua vita, prima ancora che con i suoi articoli e saggi, ha incarnato con assoluta autenticità e coerenza  il prototipo dell’intellettuale in perenne lotta con il modello capitalista  e le sue logiche di sfruttamento di popoli, bellezze e risorse naturali, sempre in prima linea per denunciare prevaricazioni, ingiustizie e discriminazioni,  come un eroe del suo tempo alla conquista di un mondo migliore. 

 E infine c’è ancora un altro Tiziano Terzani da scoprire attraverso i documenti che ci ha lasciato, soprattutto l’ultimo libro Un altro giro di giostra: quello che “sboccia” proprio nella tappa conclusiva del suo percorso esistenziale,  in cui prende le distanze dalla sua attività di giornalista e di uomo dalle numerose passioni  per il “mondo” e per le vicende della  politica in generale,  per dedicarsi all’ultimo viaggio: l’incontro con la morte, che Terzani si vede annunciata da una malattia incurabile. Dopo un percorso di elaborazione e di ricerca della “cura”, il giornalista ormai famoso e sazio dei molti giorni vissuti con pienezza accetta serenamente “quello che sarà”,  come un’altra occasione di conoscenza, per lui sempre assetato di sapere. La morte, al di là del tabù che generalmente rappresenta per tutti noi “civilizzati”, della paura e del rifiuto che suscita istintivamente, si propone per Tiziano Terzani come una esperienza unica e ineludibile della vita stessa, una possibilità preziosa per  esplorare ancora  più profondamente il senso ultimo dell’esistenza.   La malattia coincide con il momento in cui Tiziano, già deluso dai fallimenti delle varie rivoluzioni  della grande Storia, e comunque stanco del tanto “fare” e persino “viaggiare”, aveva già  rivolto il focus della sua mente e del suo cuore  verso l’interiorità proprio a partire dal suo amore per L’Oriente. 

L’Oriente – la cultura dell’Oriente –  studiato e abitato per gran parte della sua vita, diventa in questo senso materiale privilegiato di indagine e di ricerca, una possibilità di risposta al suo eterno desiderio di Bene e di Assoluto. L’Oriente e il suo patrimonio di tradizioni  filosofiche, di millenaria spiritualità… L’Oriente, che pur nella diversità delle varie dottrine che hanno segnato la storia delle sue religioni, restituisce all’uomo occidentale, in cui Terzani si riconosce, una visione soprannaturale della vita e della morte e della vera “felicità”.  

 Già nel 1993, l’anno del viaggio in Asia raccontato nel libro che qui proponiamo –  Un indovino mi ha detto –  l’autore si riscopre non senza sorpresa disponibile a fare un passo verso l’”oltre”. Dopo aver superato dubbi ed esitazioni, acconsente infatti all’esortazione di un indovino che a Hong Kong  nel lontano 1976 gli disse di non prendere aerei, per non correre il rischio di perdere la vita. E in quello stesso anno, on the road dei paesi che sta visitando e che può ammirare più attentamente  perché, senza voli,  si trova comunque a contatto ravvicinato con uomini, città e paesaggi, continua a cercare incontri e dialoghi con gli indovini dei luoghi che attraversa.  Il mistero, lo spirito, la potenza del divino hanno tracciato una breccia che non si chiuderà più  nell’animo di Tiziano Terzani.

La prova durissima e poi la conquista della capacità di meditare, con cui si chiude l’avventura del racconto sono il suggello del vero mondo nuovo che si apre. Il mondo dell’essere, dell’impermanente, da cui noi esseri umani proveniamo a cui ritorniamo, a cui ormai Tiziano Terzani  aderisce con piena consapevolezza. Non a caso il titolo di uno degli ultimi libri: La fine  è il mio inizio.

 L’amore per la vita  è più forte delle cellule che decadono e si trasformano. Tutto muore certo, ma siamo  qui su questa Terra come una necessità della  nostra natura divina, ovvero quell’ essere e sentirsi parte del Tutto che ci trascende. È Dio… È Amore… È tutto quello che abbiamo.

D.


Leggi anche la riflessione Alla ricerca della cura dell’animo.

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Birmania

Viaggiando con Terzani

Nel paese risiedono numerose etnie: Shan (originari della Cina), Paò, Meo, Karen, Wa e molte altre. Tiziano è incuriosito particolarmente dai Padaung (o Kayan) ai quali si deve la tradizione della donna giraffa, diffusa anche in Thailandia: per saperne di più puoi leggere il magnifico foto-reportage a loro dedicato sul Corriere della Sera.

Donna giraffa. Foto dal sito Antichi Splendori.

Dal 1989 la Birmania ha il nome ufficiale di Myanmar. Il paese ha avuto una storia complessa e spesso drammatica a causa delle dittature e dei governi militari che si sono alternati soprattutto durante il Novecento. Alla fine degli anni ‘80 la protesta per ottenere la democrazia è aumentata. Protagonista del movimento pacifico dissidente è stata una donna, Aung San Suu Kyi, che durante i vent’anni trascorsi agli arresti domiciliari nel 1991 ha ricevuto il Nobel per la Pace. Riacquistata la libertà ha partecipato alla vita istituzionale del paese ricoprendo importanti incarichi di governo. Per approfondire puoi leggere la biografia di Aung San Suu Kyi.

Ascolta le parole di Aung San Suu Kyi in questa intervista a cura di Rai 3.

Nel 2011 il grande regista francese Luc Besson le ha dedicato un film The lady. L’amore per la libertà.

Per saperne di più sulla storia del paese leggi della Birmania su Treccani online.

Tiziano è emotivamente coinvolto dalle vicende del passato ma anche dal presente e dal futuro del paese. Dopo avere attraversato a piedi la frontiera, con la moglie Angela e un amico giornalista raggiungono in auto la città di Kengtung; lungo la strada, poco più di una pista…

Eravamo appena scesi dalla jeep, quando dalla sterpaglia sentimmo venire uno strano, insolito, ritmico rumore di ferraglia, come di catene strascicate. Sì! Proprio delle catene! Ai piedi di una ventina di uomini, scarni, emaciati, alcuni con l’aria febbricitante, tutti coperti di stracci polverosi, che avanzavano faticosamente, all’unisono come un enorme millepiedi, trasportando a spalla un lungo tronco d’albero. Le catene ai loro piedi erano legate con altri ferri a una catena che ciascuno aveva attorno alla vita. I due soldati che accompagnavano i prigionieri ci fecero cenno con i fucili di mettere giù le nostre macchine fotografiche … posato il tronco, i prigionieri si fermarono. Uno disse di venire da Pegu, uno da Mandalay. Tutti e due erano stati arrestati cinque anni prima, durante le grandi manifestazioni per la democrazia: prigionieri politici, messi ai lavori forzati. È strano stare davanti a una tale nefandezza, dover prendere mentalmente delle note, scattare delle foto senza dar troppo nell’occhio, cercare di non mettersi in pericolo, di non dare a quei disgraziati più problemi di quanti già ne avessero e accorgersi poi di non aver avuto neppure il tempo di commuoversi, di scambiare una parola di semplice umanità. Improvvisamente si hanno gli occhi su un abisso di dolore, si cerca di immaginarsene il fondo…

Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Milano, Longanesi, 1995, pp. 64-65

Una delle pagine più intense di Tiziano ci guida verso il monastero della Collina d’Oro dove sorge il conosciuto monumento buddhista (stupa) chiamato tradizionalmente degli Otto Capelli. Si tratta della pagoda Shwedagon, luogo sacro per eccellenza, che svetta sulla città di Yangon (l’antica Rangoon), già capitale e tutt’ora la più grande della Birmania, con quasi 6 milioni di abitanti.

Shwezigon Pagoda, Bagan, Myanmar. Foto: Yves Alarie on Unsplash

Leggi qualche notizia in più sulla pagoda Shwedagon.

La notte calò, millenaria, su Kengtung con una coltre di antichissimo buio e di silenzio. Restava solo un quieto tintinnare delle campanelle mosse dal vento in cima al grande stupa degli Otto Capelli. Seguendo quel suono, salimmo sulla collina al lume di una luna quasi piena che dava contorni d’argento agli edifici bianchissimi. Trovammo una porta aperta e passammo ore a parlare con i monaci seduti sulle belle mattonelle a fiori del Wat Zorn Kam, il Monastero della Collina d’Oro. Nel pomeriggio erano arrivati dalla campagna alcuni camion carichi di giovanissimi novizi, accompagnati dalle loro famiglie, e tutti dormivano per terra, lungo le pareti, ai piedi di grandi Buddha appena luccicanti nel bagliore di piccole fiammelle, appena misteriosamente sorridenti, ognuno ricoperto dalla tunica arancione dei bonzi, proprio come se fossero vivi e dovessero anche loro ripararsi dalla brezza notturna che soffiava dalle finestre. Per tutti quei bambini, sui dieci anni, giusto rapati a zero, avvolti nelle coperte nuove color zafferano, regalo dei parenti per la loro iniziazione, la pagoda sarebbe stata per anni avvenire la loro scuola: una scuola di lettura, di scrittura, di fede, ma anche di tradizioni, di maniere e di vecchi princìpi. Che differenza – pensavo – fra il crescere così, educati nello spartano ordine di un tempio, sotto quei Buddha, maestri di tolleranza, sentendo il tintinnare di quelle campanelle, e il crescere invece in una città come Bangkok, dove i giovani vanno ormai a scuola con un fazzoletto sulla bocca per proteggersi dagli scarichi delle macchine e con i tappi dei “walkman” nelle orecchie per soffocare con la musica rock il frastuono del traffico! Che differenti uomini debbono creare queste due diverse condizioni! Quali i migliori?

p.71

La Birmania in cucina

Mohinga, uno dei piatti tradizionali della tradizione birmana.  Michelle Sun/Tasting Table

Il mohinga, zuppa di spaghetti di riso in brodo di pesce, è immancabile nella dieta birmana, ma ci sono molti altri piatti interessanti: leggi cosa mangiare e bere in Birmania.

La Birmania in musica

https://www.youtube.com/watch?v=_z9_ksh78fA
Immergiti nell’atmosfera birmana ascoltandone la musica tradizionale.

Tipica della Birmania è un tipo di arpa chiamata saung, considerata strumento nazionale e di origini molto antiche.
Puoi ascoltarla anche qui e qui.

Nel 1956 usciva L’arpa birmana, un film dai contenuti pacifisti. Narra la storia di Mizushima, un soldato giapponese che alla fine della II guerra mondiale decide di fermarsi in Birmania per diventare bonzo e praticare il culto dei morti.

Suggerimenti di lettura


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Thailandia

Viaggiando con Terzani

La storia della Thailandia ci porta addirittura nel 6° secolo, con il popolo Thai, giungendo fino ai nostri giorni con una complessità di eventi e accadimenti, guerre e regni su cui val la pena soffermarsi.

Puoi approfondire leggendo della Thailandia su Treccani online.

Bangkok capitale della Thailandia. Foto: Tan Kaninthanond on Unsplash

Dalle guide turistiche questa città ci viene descritta come un luogo dove la tradizione e la modernità coesistono, ma seguendo i racconti di viaggio del nostro autore scopriamo le credenze  e  le tradizioni religiose con le quali la popolazione deve convivere. Terzani ci descrive Bangkok come una città moderna piena di contraddizioni, ma con un fascino particolare e unico, definendola “esotica” e ci descrive con grande efficacia l’esistenza degli spiriti, i pii:

In mezzo agli esseri umani in carne e ossa, dediti a tanti traffici di una città, da sempre conosciuta per i suoi piacevoli vizi e i suoi irrisolti misteri, vivevano tanti altri esseri, invisibili questi, creati dalla fantasia, dall’amore e dal timore della gente. Anche i Thai, come gli altri popoli della regione, chiamano questi esseri pii, spiriti

Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Milano, Longanesi, 1995, p. 43

Gli accadimenti anche drammatici che si sono verificati in quell’epoca a Bangkok sono stati il risultato di scelte scellerate in nome della modernizzazione e di come la natura si sia ribellata alla distruzione dell’armonia.

Il Chao Phraya è uno dei due principali fiumi della Thailandia. L’edificio alto sullo sfondo è Il Wat Arun (Tempio dell’Alba), un complesso di templi buddhisti nel distretto di Bangkok Yai.
Foto: Doran Erickson on Unsplash

Yala capoluogo della provincia di Yala, Thailandia del sud.
Negli ultimi 20 anni Yala, come altre provincie vicine ai confini con la Malesia, è stata al centro di sanguinose insurrezioni autonomiste per la separazione dal governo centrale. Gli scontri hanno causato un grande numero di vittime.
La popolazione è composta da musulmani thai, malesi, buddhisti cinesi.

Tiziano ci descrive Yala:

una cittadina come tante … con una strada principale fatta di due file di case-botteghe … I proprietari sono tutti cinesi. I miei soliti, duri, pratici, disgraziati cinesi, venuti qui senza nulla e ora piccoli padroni.

p.123

Da Yala raggiunge Betong in taxi con altri 5 passeggeri. Anche questa città è nel sud della Thailandia, non lontano dalla Malesia. Tiziano ne dà un’immagine evocativa:

al tramonto stormi di uccelli anneriscono il cielo, invadono l’abitato … vanno a posarsi sui fili della luce e del telefono lungo i marciapiedi per passare la notte: decine, centinaia di migliaia

p.126

Puoi trovare molte informazioni sulla pagina dedicata alla Thailandia su WikiVoyage.

La Thailandia in musica

Immergiti nell’atmosfera thailandese ascoltandone la musica tradizionale.

La Thailandia in cucina

Pad Thai. Takeaway / CC BY-SA

Il Pad Thai è il piatto emblema della cucina thailandese: vuoi sapere come cucinarlo?

Suggerimenti di lettura


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riflessione

Alla ricerca della cura dell’animo umano

Viaggio interiore

Un viaggio inaspettato dentro le pareti delle nostre abitazioni ti porta a scorrere i titoli dei libri come finestre nel mondo, aperte da compagni di  viaggio e reporter che camminano nelle storie emozionanti e vere della fantasia, della conoscenza, dell’aria pulita, del sole. 

Terzani è un pittore che usa il pennello della sua stilografica per consegnarti la storia, i colori delle terre dove cammina, i personaggi politici, religiosi, gli uomini e le donne senza nome che incontra nel suo peregrinare senza una meta predefinita ma circoscritta dalla storia e dalle storie. “Buona notte signor Lenin” è una presa-diretta, “un’istantanea” del tramonto dell’impero sovietico, raccontato da testimoni sul campo. Quella ripresa i TV di Gorbaciov che sale sull’aereo e lascia Mosca… quella sera… come dimenticarla? Era il 23 agosto del 1991 e nasceva Giulia.

In Asia”  sono tante le storie:  la crisi  tra India e Pakistan è nella lente attenta del nostro pittore-viaggiatore, descritta come un conflitto irrisolto e tutt’oggi segnato da fallimentari interventi di pace, per forzare una convivenza impossibile. Il Kashmir è una terra contesa e “messa insieme dalla storia” afferma Terzani  e alla fine di questo tunnel dicono gli abitanti…”c’è ancora un altro tunnel”! 

Il monte Fuji, è alto 3776 metri, visto da lontano è magnifico come il “paese degli dei”,  è una cima innevata per quasi tutto l’anno, è un luogo speciale di bellezza paesaggistica, è uno dei siti storici del Giappone e patrimonio dell’UNESCO. Tuttavia il nostro pittore viaggiatore, nell’estate del 1990 non lo incontra così ma dissacrato, sfigurato, coperto di immondizie, il bazar dei bazar, un grande vulcano che sta  perdendo la sua potenza spirituale e religiosa, simbolo antico del profondo legame che questo popolo aveva con la natura, la vita, la morte. 

A Calcutta nel luglio 1996. “Perché tutte queste domande? Smetta di scrivere, vada a lavorare un po’ nella casa dei morenti”. La domanda del giornalista e uomo si dilata: Qual è la grandezza umana? Esiste ancora?   Per capire Madre Teresa  bisogna entrare nei luoghi della sua accoglienza il “Kaligath” (la casa dei morenti) dove sembra che anche Dio abbia abbandonato l’uomo alla sua “ragionevolezza”. È il luogo della morte ultima dove le persone non sono più persone e dove un mucchio di ossa avvolte in un una pelle consumata aspettano di esalare l’ultimo respiro. Dove sei Dio in questa spazzatura? Dove hai lasciato il tuo sguardo?   La vita è sacra… e oggi siamo davanti ad una ecatombe mai vista! chi? che cosa ci donerà il sorriso’? Parole consegnate al reporter. 

Cattive notizie a Bologna, Tiziano Terzani ha 59 anni, ha il cancro e  ripercorre la vita, come su una giostra dove è salito “senza aver dovuto comprare il biglietto”; un tempo intenso e pieno di esperienze incredibili, in giro per il mondo con uomini e donne straordinari  divertendosi come al luna-park. 

La notizia lo ferma, lo sguardo è fuori da sé, e il sentiero diventa spirituale, un’ascesi dentro la natura per accogliere la sofferenza, elemento generante un equilibrio che si è inceppato. L’uomo è davanti al Mistero, può prenderne parte, senza pretendere di svelarlo. La regola del cuore è la pace e la ricerca della cura attinta dalla sapienza contadina dei nonni toscani che usavano le erbe trovate nelle gole delle montagne dell’Orsigna. C’è bisogno di un nuovo inizio, di una nuova creazione dell’Uomo, quello di oggi è in grado di distruggere gli elementi vitali della natura, acqua, aria, terra, fuoco ed energia e rende tutto precario e tossico. Piacere e sofferenza si alternano come in un magico equilibrio, per ristabilire un’armonia accolta e ritrovata nell’ultimo giro di giostra, ai piedi dell’imponente massiccio dell’Himalaya.

A.


Leggi anche la riflessione Raccontare il mondo e poi vedere il cielo.

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lettura

Laos

Viaggiando con Terzani

La storia di questo paese è da sempre costellata da guerre, invasioni, pressioni politiche da parte dei paesi più ricchi della terra, fino ad arrivare al 1973, con la chiusura del sentiero di Ho Chi Minh da parte degli americani, dopo anni di pesantissimi bombardamenti.

Puoi approfondire leggendo del Laos su Treccani online.

Ma Tiziano ci descrive i laotiani come un popolo che continua a vivere un tempo, di vita, distaccato e proprio.
Alla fine del 1992 Terzani si trova In Laos con l’intenzione di raggiungere facilmente Bangkok via terra. Attraversa il paese su percorsi stradali e prendendo ancora qualche volo, fino ad arrivare a Bangkok.
Ci racconta di Luang Prabang, antica capitale della provincia omonima nel nord del Laos, posta in una valle in cui si congiungono i fiumi Mekong e Nam Khan descrivendoci la collina di Wat Pusi dove si uniscono i due fiumi.

Ci narra come la natura sia in questi luoghi potente e maestosa:

Seduto in cima alla collina di Wat Pusi a Luang Prabang, a guardare nella dorata pace del tramonto la commovente confluenza del maestoso, grande Mekong con il Nam Khan, piccolo e impetuoso, la visione di Siddharta m’era tornata nella mente… e m’era parso che quelle acque melmose che si univano e si confondevano fossero davvero come la vita, anche la mia, fatta di tanti flussi; e che il passato, il presente e il futuro non fossero più distinguibili fra loro e fossero tutti lì, in quell’impietoso scorrere

Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Milano, Longanesi, 1995, p. 28

Risale il fiume Mekong per raggiungere le grotte di Tham Ting (p. 34), frequentate dal popolo laotiano come luogo sacro nel quale trovare risposte alla propria esistenza e conoscere il  futuro, dove 7000 statue di Buddha accolgono il visitatore.

Qui puoi leggere delle grotte di Tham Ting.

Poi con un breve volo aereo giunge a Piana delle Giare “una strana valle in mezzo alle montagne del Laos settentrionale, seminata di enormi misteriosi otri di pietra” (p.36) Alcuni siti nella Piana delle Giare sono stati inseriti dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità.

Leggi anche Laos e misteri archeologici: la Piana delle Giare sul blog “Farfalle e trincee”.

Estratto del documentario “Lan Chang – Il paese di un milione di elefanti”, che presenta il sito archeologico della Piana della Giare.

Puoi trovare molte informazioni sulla pagina dedicata al Laos su WikiVoyage.

La mattina del primo gennaio 1993 Terzani parte un viaggio senza aerei, a dorso di elefante…

L’auto che mi aspettava a Takeck, il posto di frontiera thailandese dinanzi a Paksé, era come una macchina del tempo. Mi prelevava all’uscita di un Laos antico, remoto e ancora verginale e in poche ore mi riportava nella modernità volgare di Bangkok

p. 43

Il Laos in musica

Immergiti nell’atmosfera laotiana ascoltandone la musica tradizionale.

Il Laos in cucina

Foto: Markus Winkler on Unsplash

Uno dei piatti tipici del Laos è lo sticky rice, il riso appiccicoso. Puoi leggere di più riguardo i piatti tipici laotiani in questo articolo della pagina Liberi nel mondo.


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lettura

Il viaggio per caso di Tiziano Terzani

Un indovino mi disse

Questa volta intraprendiamo un viaggio in estremo oriente, ripercorrendo alcune delle tappe del percorso fatto da Tiziano Terzani nel 1993, nel vivo della sua attività di corrispondente in Asia della rivista Der Spiegel. Si tratta di un viaggio speciale: le lunghissime distanze vengono percorse da Tiziano senza salire su aerei poichè nel lontano 1976 un vecchio indovino cinese gli aveva pronosticato, per il ‘93, rischi di morte: “In quell’anno non volare. Non volare mai!”. Osserviamo nuovi paesi e popolazioni, condotti dallo sguardo e dal pensiero dell’autore che dipanano un filo attraverso indovini e veggenti, alla ricerca del futuro in bilico tra razionalità e credenze.

Questa visione del mondo si rivela ancora attualissima, come ci dice lo stesso Tiziano:

È ovvio che a vedere il mondo rotolare sempre più ciecamente verso il materialismo, si rafforza in alcuni l’idea che solo qualcosa di orribile, come una pestilenza o una grande carestia, possa rimettere ordine fra le cose e ridare agli uomini il senso della vita

Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Milano, Longanesi, 1995, p. 189

È un viaggio, questo, che ci conduce anche a scoprire la natura degli uomini, nei quali la spiritualità deve fare i conti con la modernità, e la vita si confronta quotidianamente con la morte in una danza senza fine. Il racconto è molto simile a un reportage giornalistico: Tiziano fu un apprezzato giornalista non solo in Europa, e noi lo affiancheremo attraverso alcune tappe significative, tra città e paesaggi popolati da figure intriganti di donne e di uomini. Seguiremo un ritmo calmo rispettando quella lentezza che il nostro viaggiatore ci insegna essere lo spirito giusto per osservare in profondità il mondo.

Ti lasciamo il piacere di scoprire altre pagine del libro e altri luoghi di questo cammino: puoi prendere in prestito l’e-book “Un indovino mi disse” dalla biblioteca digitale EmiLib.

Treno, nave, auto, cammino a piedi: sono modalità che anche nelle lunghe e lunghissime distanze danno vita a minuziose descrizioni di stazioni, di vagoni, di automobili, di imbarcazioni, di strade:

Quale altro posto, meglio di una stazione, riflette lo spirito di un paese, lo stato d’animo della gente, i suoi problemi?

p. 121

Si scoprono animali e oggetti con importanti significati simbolici: tartarughe, serpenti, rane, pietre, perle, kris – il pugnale malese che racchiude poteri magici.

la tartaruga […] simbolica quintessenza di una forza positiva […] è simbolo del cosmo […] la parte inferiore del guscio è un quadrato, la terra; quella superiore è il globo, il cielo.

p. 46

In cucina, poi, una ricchezza infinita di sapori, profumi, colori… ingredienti curiosi a noi sconosciuti…

la varietà è grande, il modo di prepararlo è ancora semplice e gli odori e i colori fanno parte della gioia quanto i sapori

p. 226

continuando a leggere troverai altri racconti di cibo e a pagina 235 farai l’esperienza in un mercato indonesiano…

…mentre se vuoi imboccare un percorso più intimo, un viaggio interiore, leggi le profonde riflessioni di due amiche, cliccando qui sotto


Nei prossimi appuntamenti affiancheremo Terzani nel suo viaggio attraversando quattro territori: il Laos, la Thailandia, la Birmania, la Malesia.

Continua a viaggiare… cliccando sulla bandiera.


Leggi il focus La semantica di un viaggio: Un indovino mi disse


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