Il viaggio per caso di Tiziano Terzani

Un indovino mi disse

Questa volta intraprendiamo un viaggio in estremo oriente, ripercorrendo alcune delle tappe del percorso fatto da Tiziano Terzani nel 1993, nel vivo della sua attività di corrispondente in Asia della rivista Der Spiegel. Si tratta di un viaggio speciale: le lunghissime distanze vengono percorse da Tiziano senza salire su aerei poichè nel lontano 1976 un vecchio indovino cinese gli aveva pronosticato, per il ‘93, rischi di morte: “In quell’anno non volare. Non volare mai!”. Osserviamo nuovi paesi e popolazioni, condotti dallo sguardo e dal pensiero dell’autore che dipanano un filo attraverso indovini e veggenti, alla ricerca del futuro in bilico tra razionalità e credenze.

Questa visione del mondo si rivela ancora attualissima, come ci dice lo stesso Tiziano:

È ovvio che a vedere il mondo rotolare sempre più ciecamente verso il materialismo, si rafforza in alcuni l’idea che solo qualcosa di orribile, come una pestilenza o una grande carestia, possa rimettere ordine fra le cose e ridare agli uomini il senso della vita

Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, Milano, Longanesi, 1995, p. 189

È un viaggio, questo, che ci conduce anche a scoprire la natura degli uomini, nei quali la spiritualità deve fare i conti con la modernità, e la vita si confronta quotidianamente con la morte in una danza senza fine. Il racconto è molto simile a un reportage giornalistico: Tiziano fu un apprezzato giornalista non solo in Europa, e noi lo affiancheremo attraverso alcune tappe significative, tra città e paesaggi popolati da figure intriganti di donne e di uomini. Seguiremo un ritmo calmo rispettando quella lentezza che il nostro viaggiatore ci insegna essere lo spirito giusto per osservare in profondità il mondo.

Ti lasciamo il piacere di scoprire altre pagine del libro e altri luoghi di questo cammino: puoi prendere in prestito l’e-book “Un indovino mi disse” dalla biblioteca digitale EmiLib.

Treno, nave, auto, cammino a piedi: sono modalità che anche nelle lunghe e lunghissime distanze danno vita a minuziose descrizioni di stazioni, di vagoni, di automobili, di imbarcazioni, di strade:

Quale altro posto, meglio di una stazione, riflette lo spirito di un paese, lo stato d’animo della gente, i suoi problemi?

p. 121

Si scoprono animali e oggetti con importanti significati simbolici: tartarughe, serpenti, rane, pietre, perle, kris – il pugnale malese che racchiude poteri magici.

la tartaruga […] simbolica quintessenza di una forza positiva […] è simbolo del cosmo […] la parte inferiore del guscio è un quadrato, la terra; quella superiore è il globo, il cielo.

p. 46

In cucina, poi, una ricchezza infinita di sapori, profumi, colori… ingredienti curiosi a noi sconosciuti…

la varietà è grande, il modo di prepararlo è ancora semplice e gli odori e i colori fanno parte della gioia quanto i sapori

p. 226

continuando a leggere troverai altri racconti di cibo e a pagina 235 farai l’esperienza in un mercato indonesiano…

…mentre se vuoi imboccare un percorso più intimo, un viaggio interiore, leggi le profonde riflessioni di due amiche, cliccando qui sotto


Nei prossimi appuntamenti affiancheremo Terzani nel suo viaggio attraversando quattro territori: il Laos, la Thailandia, la Birmania, la Malesia.

Continua a viaggiare… cliccando sulla bandiera.


Leggi il focus La semantica di un viaggio: Un indovino mi disse


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2 commenti su “Il viaggio per caso di Tiziano Terzani”

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